Banditi 12 dicembre 2014 (riepilogo)
Terza serata al Sibir per i Banditi. Il titolo dello show non fa sconti a nessuno: Le Palle di Natale.
Di palle ce ne diciamo tante durante l’anno, ma solo sotto Natale ci sentiamo liberi di esporle con fierezza.
La serata è stata dedicata ad una grande monologhista stand up, Margaret Cho, di cui è stata distribuita una comedy card da aggiungere alla vostra preziosa collezione.
Cerimoniere dello show Stefano Gorno, che ci ha fatto riassaporare tutte le delizie di cui ci siamo abbuffati in questo ultimo mese: dal caso Loris alla ricorrenza della strage di Piazza Fontana, passando per Mafia Capitale. Comicità fine, per i più informati, perché stand up è anche satira e attualità.
Ma adesso basta fare gli intellettuali, lo show si controbilancia subito annunciando, come la definisce Gorno, la piaga d’Egitto, la rana piovuta sul palco. Precipita sul palco dei Banditi un giovane comico. Non giovane all’anagrafe, ma fresco di idee e contenuti. E’ Enzo Zangari con il suo primo monologo da stand up comedian. Enzo si pone dei dubbi sui suoi gusti sessuali dopo una faticosa cagata in bagno. La domanda è semplice: ”Se godo mentre qualcosa esce da me, può essere anche il contrario?”. Veditela tu, Enzo, intanto la scaletta va avanti con il classico. Franco Bocchio rivernicia e riporta a lustro per il pubblico di Banditi il suo pezzo storico: ‘Io odio le lesbiche’. Premettendo che non le discrimina, la sua analisi si basa sul fatto che potrebbe conquistare qualsiasi donna, a meno che sia lesbica. E si sa, ciò che non si può avere è ancora più desiderato.
Primo monologo inedito della serata. Renato Minutolo alle prese con un forte bruciore al pene, ci racconta della difficoltà di esibirsi quando si ha la febbre e della
totale impossibilità nel farlo quando ti brucia il cazzo. Metodi, rimedi e suggerimenti per chi si spara una sega di troppo e poi ne subisce le conseguenze.
Prima entrata a schiaffo della SIAE, battute molto forti in apertura: ”Potete firmare questi moduli? Possiamo parlare con il responsabile? Dove è Becchio?” E via dicendo. Troppo forti. Tornate a trovarci ragazzi.
Sale sul palco con il secondo inedito, forse il più inedito di tutti, perché lo stava ancora scrivendo sul palco, Elena Ascione. Si sa, la stand up comedy è prendere un punto di vista. A volte è semplice criticare e smontare le religioni, difenderle è decisamente più interessante. La via di Elena è proprio questa. Paladina del cristianesimo combatte i luoghi comuni e le più frequenti critiche rivolte a sua Maestà dio a suon di logica.
Perfettamente in scia Stefano Gorno, che esamina il suo passato da seminarista. Ci parla di pedofilia e bruttezza e della sua delusione nel non essere mai stato molestato da un prete perché non abbastanza carino. A volte i disagi adolescenziali partono anche da lì, dal rifiuto della comunità.
E si chiude il trittico religioso. Di nuovo sul palco Renato Minutolo che ci parla della Chiesa Cristiana Cattolica e del suo approccio verso le unioni gay, le coppie di fatto, aborto e contraccezione.
Ultimo inedito della serata. Franco Bocchio esamina i pregi e i difetti della separazione coniugale. La rinascita di un uomo, la libertà da solo in casa, ma anche le nuove manie da bravo casalingo, il papà che finalmente si gode la figlia e la scoperta del programma della Disney, Violetta, che mette d’accordo grandi e piccini.
Chiude lo show la guest star. Questo venerdì ci ha onorato della sua presenza Mary Sarnataro. Un monologo molto fine e controcorrente. Mary adora fare pompini e spiega agli uomini come farsi avanti con lei, provando pietà per le donne che non sono abbastanza aperte a riguardo. Sicuramente è stata la migliore della serata. Mi ha
promesso che se lo scrivevo mi faceva un pompino.
E anche questa serata Banditi al Sibir si è conclusa. Vi auguriamo di non spendere tutta la tredicesima in stronzate, di passare un Capodanno non frustrante e infine vi ricordiamo che i Banditi torneranno a Gennaio, venerdì 16. Segnatevi la data e fate il vero conto alla rovescia con noi.
A presto buongustai.
It’s only stand up, but I like it.